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L’appetibilità negli animali passa per i sensi

Prima l’udito, poi in successione l’olfatto, il tatto e il gusto. È questo l’ordine con cui si attivano i sensi nel cane e nel gatto quando si trovano davanti alla ciotola. Ognuno di questi sensi, insieme alle dimensioni e alla consistenza degli alimenti, influisce sull’appetibilità del cibo.

di Redazione
L'appetibilità negli animali passa per i sensi

Prima l’udito, poi in successione l’olfatto, il tatto e il gusto. È questo l’ordine con cui si attivano i sensi nel cane e nel gatto quando si trovano davanti alla ciotola. Ognuno di questi sensi, insieme alle dimensioni e alla consistenza degli alimenti, influisce sull’appetibilità del cibo.

L’appetibilità negli animali passa per tutti i sensi. Immaginate la scena: è l’ora del pasto, il proprietario inizia a maneggiare la ciotola, apre la scatoletta o il sacchetto dei croccantini… Ed ecco che il gatto e il cane udendo i rumori derivanti da queste azioni cominciano a salivare copiosamente: è la cosiddetta “acquolina in bocca”. 

La funzione dell’udito nell’appetibilità animale

È l’udito, infatti, il primo senso che si attiva quando i nostri animali si avvicinano al cibo, dando inizio alla fase cefalica della digestione, quella regolata dal sistema nervoso centrale. Il secondo senso a entrare in funzione è l’olfatto, sviluppatissimo in cani e gatti e fondamentale nell’approccio al cibo. L’animale che perde completamente la capacità di percepire gli odori (anosmia), per esempio a causa di una infiammazione della mucosa nasale (rinite), diventa inappetente e rifiuta il cibo. In questo caso, si può tentare di stimolarlo preparando cibi più aromatici. I peli sul muso attivano il senso del tatto, necessario per testare la temperatura del cibo nella ciotola prima di ingerirlo. La temperatura ideale del pasto di un cane è pari a quella corporea, circa 37-38 °C; oltre questa temperatura l’animale rischia di scottarsi e di sviluppare un’avversione al cibo. 

Appetibilità animale e consistenza dei cibi

Nel giudicare la bontà del cibo, l’animale terrà conto anche delle sue dimensioni, che devono essere compatibili con quelle della bocca. In commercio si trovano prodotti pensati in base alla taglia del cane (piccola, media, grande o gigante) o alla razza. Importante è anche la consistenza dell’alimento e il modo in cui si trasforma all’interno della cavità orale, più per il gatto che per il cane. Da ultimo entra in funzione il senso del gusto. Cani e gatti sono in grado di riconoscere cinque gusti: salato, dolce, amaro, acido e secondo alcuni anche l’umami (termine giapponese che significa saporito). Contrariamente al cane, il gatto è poco sensibile ai sapori dolci, per questo motivo è bene ricordare che l’appetibilità animale passa per tutti i sensi.

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